martedì 28 settembre 2010

No Border Camp

Il No Border Camp è un incontro tra persone e movimenti che lottano contro i confini che ci dividono.
L’Unione europea da più di dieci anni, chiude le porte ai migranti. Fortress Europe è divenuta realtà. L’Europa sta rafforzando la repressione già portata avanti dal Belgio e dagli altri stati membri da parecchi anni, spingendo le persone a nascondersi nell’illegalitá, maltrattando, imprigionando e deportando chi è privo di documenti.
Il No Border Camp chiama all’ azione contro questa politica anti-migratoria attraverso differenti modalità di azione, e cerca di promuovere strategie di lotta a lungo termine. L’ organizzazione del No Border Camp è iniziata nel Gennaio 2010 ed è aperta a chiunque voglia contribuire.
Partecipa:
- Contattattando un gruppo di lavoro o partecipando alle riunioni
- proponendo un’attivita da inserire nel programma del campo.
- Diffondendo materiale promozionale
- Leggi le informazioni pratiche e vieni al campo !
Vuoi maggiori informazioni?
Dai un’occhiata agli articoli di fondo sulla politiche anti-migratorie locali e internazionali. Non tutti gli articoli su questo sito sono tradotti in italiano. Per maggiori informazioni, dai un occhiata alla sezione inglese, francese o olandese.
LE NOSTRE RIVENDICAZIONI:
- Nessun uomo è illegale
- Ne frontiere ne nazioni
- Uguali diritti per tutti/e
- Libertà di circolazione e d’installazione
- Contro il capitalismo e i sistemi autoritari che generano esili forzati, miseria e guerre

PER MAGGIORI INFORMAZIONI VISITATE IL SITO NO BORDER CAMP

domenica 26 settembre 2010

PRIMA USCITA PER L'ASSATA SHAKUR ....ottavo posto al No racism cup in salento

Dal 9 al 14 agosto la squadra di calcio dell' Assata ha partecipato ad un mondialito in salento piazzandosi tra le prime 8 squadre tra le oltre 50 partecipanti al torneo provenienti anche da Germania , Spagna e Francia .
Dal punto di vista calcistico è stato un buon banco di prova e  un buon piazzamento per la nostra neo nata formazione ma soprattutto è stata l'ennesima occasione per ribadire un forte NO al razzismo confrontandosi anche con altre realtà italiane e non .

Ma cos'è il No racism cup ? Prendiamo in prestito dal sito NO RACISM CUP un piccola descizione della manifestazione per sapere il programma e da chi è stata rganizzata :

NORACISM CUP è un mondiale di calcio a 5 durante il quale i partecipanti ed il pubblico interagiranno tra loro senza barriere socio culturali, un torneo all'insegna dell'antirazzismo e contro ogni forma di discriminazione.
Il mundialito antirazzista si articolerà dal 9 al 14 Agosto 2010. Le partite saranno giocate dalle ore 18 alle ore 24 in modo che i partecipanti stessi possano godere del mare e delle bellezze del territorio. Essendo un torneo non competitivo le partite si svolgeranno all'insegna del fair play e del rispetto dell'avversario. Ai partecipanti (pubblico e squadre) sarà costantemente fornito il know how necessario per comprendere al meglio il messaggio dell'iniziativa. Oltre al torneo saranno allestite mostre, proiezioni, concerti, stand informativi nei quali i partecipanti interagiranno tra loro nella prospettiva della condivisione dei saperi, sviluppando in maniera creativa il messaggio sociale che i promotori intendono trasmettere.

GLI ORGANIZZATORI
Per una libera circolazione delle idee/saperi
L'associazione culturale Bfake promuove sport sociale, legato ai valori quali l'antirazzismo e la lotta alla xenofobia. A Lecce - città in cui detta associazione opera - è organizzatrice di diversi eventi legati a tali valori, come CALCIO SENZA CONFINI torneo di calcio a 9 contro il razzismo.
Oltre a questo progetto l'Associazione è realizzatrice di FAIR GAME, una manifestazione sportiva all'insegna del fair play sviluppata in una giornata (ultima domenica di settembre) in cui hanno vita un torneo di calcio a 5 ed un torneo di Basket. 
Inoltre l'Associazione si occupa di editoria indipendente, con una propria casa editrice (Edizioni Bepress) indirizzata verso tematiche sociologiche legate alla detenzione carceraria, alla riduzione del danno nell'uso delle droghe e alle culture alternative.

venerdì 24 settembre 2010

La disfatta azzura in Sudafrica.....tutta colpa degli stranieri?

di Mauro Valeri

Le paventate soluzioni indicate da tutti per dare una adeguata risposta alla meritata disfatta della Nazionale italiana ai Mondiali del Sudafrica rischia di avere una pericolosa ricaduta sui campi di calcio della penisola.
Infatti, sembrerebbe che la colpa di ogni male siano i troppi calciatori stranieri che giocano nel nostro campionato. Non è certo una novità: già in passato questa equazione era stata enunciata con una certa solennità: quando la Nazionale va male, la colpa è sempre dei troppi stranieri nel campionato (ovviamente non vale il contrario: se la Nazionale va bene non è mai merito degli stranieri!). In realtà, non esiste alcuna reale connessione scientifica tra i due elementi. La controprova sta nelle statistiche sui tesserati stranieri presenti in 36 tornei d’Europa nella stagione 2009/2010, fornite dall’Osservatorio europeo sui calciatori professionisti. Il campionato con maggiori stranieri è la Premier League (58,6%); nonostante ciò e nonostante la non brillante esperienza ai Mondiali della Nazionale inglese, nessuno in Gran Bretagna ha pensato di dare la colpa agli stranieri (semmai alla qualità dei giocatori scesi in campo e all’allenatore). Al secondo posto c’è la Bundesliga (49,4%); anche in questo caso nessuno se l’è presa con i calciatori stranieri, anzi, in molti hanno visto nella multietnicità la forza della Nazionale tedesca.
Nella serie A italiana, invece, la percentuale di stranieri è del 42%, di poco superiore a quella registrata nel campionato spagnolo maggiore, la Liga, dove gli stranieri sono il 35,6%. Anche qui: la scarsa differenza percentuale tra Spagna ed Italia dimostra che la differente qualità espressa in Sudafrica dalle due Nazionali vada trovata altrove. Nella Ligue 1 francese la percentuale è piuttosto bassa, 32,9%, a ulteriore dimostrazione che non sempre un basso numero di stranieri possa tradursi in una Nazionale vittoriosa. D’altra parte, se è vero che Inter e Roma sono le squadre ad avere il maggior numero di stranieri e ad aver avuto i migliori piazzamenti nell’ultima stagione, è altrettanto vero che al terzo e quarto posto abbiamo Udinese e Lazio il cui campionato è stato assai meno brillante (al contrario, la squadra con meno stranieri è la Sampdoria, che pure ha chiuso al quarto posto).
Quindi, se la Nazionale va male è per molti motivi, il primo, quello più evidente, sta nella scelta sbagliata dei componenti della squadra (ma qui il principale colpevole, Lippi, aveva già finito il suo mandato; l’assunzione delle responsabilità non ha prodotto un fico secco; venendo a mancare il vero “colpevole” lo si è cercato altrove). Altro motivo è il mancato investimento sui giovani, che trovano la strada bloccata non tanto dagli stranieri quanto da una qualità calcistica talmente bassa che permette una longevità dei “vecchietti” italiani.
E’ bene qui ricordare che nel mondo dello sport, quando si parla di “tutela dei vivai giovanili” non si parla di “giovani italiani”, ma anzi – come scritto nella “storica” delibera del CONI del 15 luglio 2004 – non solo “che lo sviluppo dei vivai costituisce fattore di educazione e integrazione sociale e interculturale tra i giovani di qualsiasi provenienza geografica”, ma che è bene prevedere “nelle squadre che partecipano ai campionati nazionali, una presenza minima di giocatori formati nei vivai giovanili, senza distinzione di cittadinanza”.
Proprio questo meticciato è la garanzia per “salvaguardare il patrimonio sportivo e culturale nazionale e garantire l’equilibrio e la competitività delle squadre”. Quindi, “vivai giovanili” vuol dire “giovani formati nelle squadre”. Concetti con divisibilissimi, che però si perdono nei meandri della burocrazia
sportiva. Infatti, addossare la colpa sui giocatori stranieri e chiedere la chiusura delle “frontiere calcistiche” finisce per compromettere la possibilità
di giocare a quei calciatori stranieri “extracomunitari” che sono in Italia perché migranti o figli di migranti. Questi ultimi vengono colpiti doppiamente: sia perché stranieri, sia perché giovani.
In piena contraddizione con la delibera del CONI! Neanche Prandelli, che continua a parlare di voler aprire agli “oriundi”, non sembra ancora aver compreso che siamo un paese d’immigrazione con una legge sulla cittadinanza che rende centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze d’origine straniera talmente stranieri da non poter essere considerati neanche oriundi! O si apre anche a loro, oppure nel calcio permane una componente discriminatoria che grida vendetta (sportiva). Da mesi andiamo scrivendo che il calcio italiano può ripartire soltanto se avrà il coraggio di aprirsi realmente alla “nuova Italia”. Ma non a parole, bensì andando a rivedere con intelligenza le norme sul tesseramento, dei giovani e dei grandi.
E’ una scommessa per il futuro, ma è anche un modo per ribadire che il calcio è e deve essere un potentissimo strumento di integrazione.
L’impressione è invece che ormai anche nel calcio in troppi condividano con i politici un modello di integrazione basato sul “lavoratore ospite” (declinato nel “calciatore ospite”), sul quale è molto più facile scaricare colpe che non hanno. Sui campi di calcio come nella società. Se quindi non si può che condividere la scelta di Balotelli e di altri calciatori a rinunciare a iscriversi all’Associazione italiana calciatori, è bene che anche altri si facciano sentire.

giovedì 23 settembre 2010

Invito all’Azione: Settimana d’Azione FARE 14 – 26 ottobre 2010 

FARE sostiene gruppi e associazioni in tutta Europa con piccoli finanziamenti
Tra il 14 e il 26 ottobre la reteCalcio Contro il Razzismo in Europa (FARE) invita all’azione negli stadi di calcio in Europa durante la Settimana d’Azione coordinata.
Con il supporto di UEFA e della Commissione Europea FARE invita tutta la famiglia calcistica europea a riunirsi ad ottobre per l’11° Settimana d’Azione FARE contro il Razzismo e la Discriminazione nel Calcio.
Oltre alle attività dei club professionisti e delle league come la UEFA Champions League e la UEFA Europa League, la Settimana d’Azione FARE offrirà a tifosi, minoranze e team calcistici in tutto il continente l’opportunità di riunirsi per celebrare il potere integrativo del calcio.
L’idea dietro alla Settimana d’Azione FARE è che un’ampia gamma di iniziative e attività si occuperanno di problemi locali all’interno del proprio club e comunità, assieme a gruppi in Europa per presentare una posizione unificata contro il razzismo e la discriminazione nel gioco.
Malgrado il progresso fatto nella lotta al razzismo e alla discriminazione nel calcio, l’esclusione delle minoranze come giocatori e tifosi rimane ancora una realtà in molti paesi europei. Ci sono inoltre continui segnali che gruppi di tifosi dell’estrema destra sono in aumento in diversi stadi in Europa, non solo negli incontri locali ma anche negli incontri internazionali a livello europeo.
Aspettiamo di conoscere le vostre idee, iniziative e attività. Ignorare il razzismo significa accettarlo – prendete posizione e partecipate alla Settimana d’Azione FARE questo ottobre!
Sostegno Finanziario
Al fine di incoraggiare una serie di eventi, FARE è in grado di offrire piccoli finanziamenti per una gamma di attività locali e regionali che avranno luogo durante la Settimana d’Azione FARE. L’ampia gamma di attività che siamo stati in grado di sostenere precedentemente include la produzione di materiali come striscioni, volantini, fanzine, poster, magliette, adesivi, la produzione di coreografie e bandiere per tifosi, l’organizzazione di eventi negli stadi e giornate per la comunità, più eventi interculturali come incontri speciali, dibattiti o tornei. Il contributo finanziario che i gruppi possono chiedere non deve superare i 400 €.
La scadenza per presentare la richiesta di finanziamento è il 23 settembre 2010.
Il Calcio per l’Uguaglianza: Sfida all’Omofobia
Precedentemente le organizzazioni partner di FARE hanno avuto successo in una richiesta all’Unione Europea sotto il Programma dei Diritti Fondamentali e di Cittadinanza. Il progetto congiunto ‘Il Calcio per l’Uguaglianza’ consente a FARE di fornire a 20 gruppi dai paesi UE un finanziamento speciale per le attività che sfidano l’omofobia nel calcio con un importo massimo di 500 €.
Linee Guida e Iscrizione
Le linee guida, il modulo di richiesta ed il contatto:
pdf-brochure “11th FARE Action Week – Call for Action”



FARE supports grass-root groups across Europe with small grants
Between 14 and 26 October the Football Against Racism in Europe (FARE) network is calling for action in around football stadiums across Europe during a co-ordinated Action Week.
With support of UEFA and the European Commission FARE calls upon the European football family to come together in October for the 11th FARE Action Week against Racism and Discrimination in Football.
Besides activities by professional clubs and leagues such as the UEFA Champions League and the UEFA Europa League, the FARE Action Week will give fans, minority groups and grassroots football teams across the continent the opportunity to come together to celebrate the integrative power of the game.
The idea behind the FARE Action Week is that a wide range of initiatives and activities will address local problems within their club or community, while also joining together groups across the continent to present a unified stand against racism and discrimination in the game.
Despite the progress made in tackling racism and discrimination in the football, the exclusion of minorities as players or fans is still a reality in many European countries. There are also continuing signs that far-right supporters groups are on the rise in several stadiums across the continent, not only in league matches but also at European level in international games.
We look forward to learning about your ideas, initiatives and activities. Ignoring racism is accepting racism – take your stand and join the FARE Action Week this October!
Financial Support
To encourage a variety of grassroots events, FARE is able to offer small grants for a range of local or regional activities that will take place during the FARE Action Week. The wide range of activities we have been able to support previously include the production of campaigning materials (banners, flyers, fanzines, posters, t-shirts, stickers), the production of fan choreographies and flags, as well as the organisation of stadium actions and community days, plus intercultural events such as special matches, debates or tournaments. The financial contribution groups can ask for should not exceed 400 €.
The deadline to submit small grant applications is 23 September 2010.
Football for Equality: Challenging Homophobia
Previously FARE partner organisations were successful in a bid to the European Union under the Fundamental Rights and Citizenship Programme. The joint ‘Football for Equality’ project enables FARE to provide about 20 groups from EU-countries with a special grant for activities challenging homophobia in football with a maximum amount of 500 €.
Guidelines and Application
Guidelines, application form and contact details:
pdf-brochure “11th FARE Action Week – Call for Action”

martedì 21 settembre 2010

INIZIO ALLENAMENTI

Si informa , per chi è interessato a partecipare alla squadra di calcio a 7 della Polisportiva , che gli allenamenti avranno luogo tutti i martedi dalle 20.00 alle 22.00 al campo di Posatora ex Saveriani .

Troverete contatti e info nella sezione calcio.